Gli usi dei giapponesi a tavola sono estremamente diversi da quelli comuni agli occidentali. La cucina giapponese e la sua cultura si fondono infatti in una forma di galateo da tenere a tavola molto particolare e complessa.
Innanzitutto è imperativo, nella maggior parte dei ristoranti, così come se si è ospiti a casa di qualcuno, togliersi le scarpe prima di sedersi a tavola.
Inoltre, essendo comunemente il tavolo giapponese basso, questo impone di inginocchiarsi in stile seiza (inginocchiati e seduti sui talloni) sul tatami (pavimento usato nell’arredamento tradizionale giapponese; è una stuoia di paglia di riso pressata, rivestita di giunco intrecciato);
Prima del pasto vengono distribuiti gli oshibori, dei piccoli asciugamani inumiditi, che servono sia per lavarsi le mani sia da tovaglioli, portati caldi d’inverno e freschi d’estate;
Se siete ospiti a casa di qualcuno è importante sapere che è il padrone di casa a servire il sakè ai suoi ospiti, mentre invece sarà uno dei commensali, a sua volta, che dovrà servire il padrone di casa;
Se dovrete brindare, inoltre, non fatelo dicendo “cin-cin” perché in giapponese il significato è tutt’altro che beneagurante, ma dite “kampai”;
Non bisogna mai versarsi da bere da soli. Al contrario, bisogna servire i commensali ed aspettare che qualcuno di loro vi serva da bere;
Contrariamente alle abitudini occidentali che prevedono un pasto con diverse portate, il pasto giapponese viene invece presentato a tavola tutto assieme: i vassoi con le pietanze, dai quali tutti i commensali possono servirsi, vengono posizionati a centro tavola;
Di solito si inizia il pasto bevendo il brodo e successivamente si mangiano i cibi via via più saporiti, partendo dal riso bianco;
Le zuppe vengono consumate senza cucchiaio, bevendo dalla ciotola in modo rumoroso. Questo “rumore”, considerato “cattiva educazione” in occidente, è invece gradito ai giapponesi perché significa che state apprezzando il piatto;
Le bacchette sono presenti ad ogni pasto e vengono adoperate per quasi tutti i cibi; Quando non si usano bisogna appoggiarle sull’apposito sostegno (hashioki) o adagiarle sulla ciotola più bassa. Le bacchette non vanno mai incrociate, appoggiate sul tavolo o usate per indicare qualcuno o qualcosa, è segno di maleducazione;
Nel servire o ricevere del cibo, è considerato educato usare entrambe le mani per passare il piatto: non si prende nel modo più assoluto un piatto mentre in mano si hanno le bacchette.
Non si deve passare il cibo agli altri commensali da bacchetta a bacchetta, è un gesto che porta sfortuna, così come è cattiva educazione conficcare verticalmente le bacchette nella ciotola del riso perché questa posizione è associata ai riti funebri;
Quando si finisce di mangiare, bisogna appoggiare le bacchette nell’apposita custodia e mai lasciarle sopra il piatto;
Un enorme sospiro dei commensali a fine pasto comunica che la cena è stata apprezzata e bisogna dire “Gochisoosama” che significa “il pasto era delizioso e nutriente”.
Ecco tante piccole regole, più facili a farsi che a dirsi, che vi garantiranno di fare un’ottima figura se starete sedendo a una tavola giapponese!